Bonus PMI: Sostegno e Incentivi per Partita Iva e Piccole Imprese
05/04/2023 5 min 138 info

Bonus PMI: Sostegno e Incentivi per Partita Iva e Piccole Imprese

Le agevolazioni fiscali e contributive riservate ai lavoratori autonomi, ai liberi professionisti e alle imprese individuali sono comunemente note come incentivi per i titolari di Partita Iva. Nel corso del 2023, i contribuenti hanno ancora l’opportunità di richiedere tali agevolazioni senza incontrare particolari ostacoli.

I bonus Partita Iva si suddividono in due categorie: da un lato, vi sono misure destinate a soggetti che si trovano in difficoltà finanziarie, i quali possono accedere a una serie di provvedimenti volti a sostenere il reddito. Dall’altro lato, ci sono contributi a fondo perduto, disponibili per avviare o supportare l’attività d’impresa. Esaminiamo, quindi, i nuovi incentivi del 2023 che sostengono i titolari di Partita Iva.

Bonus Partita Iva: le misure per il sostegno al reddito Tra i bonus destinati a sostenere il reddito dei lavoratori autonomi e dei liberi professionisti, spicca l’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (Iscro), che può essere considerata una sorta di indennità di disoccupazione specifica per coloro che hanno una Partita Iva. Questa misura, introdotta in via sperimentale dalla Legge di Bilancio 2021, può ancora essere richiesta nel corso del 2023, salvo eventuali proroghe dell’ultimo momento.

Per accedere all’Iscro, i titolari di Partita Iva e i collaboratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa devono aver subito una perdita di fatturato del 50% rispetto alla media degli ultimi tre anni, con un limite massimo di 8.972,04 euro di fatturato. Inoltre, devono soddisfare i seguenti requisiti:

  • Essere in possesso della Partita Iva da almeno quattro anni.
  • Essere in regola con i versamenti obbligatori dei contributi.
  • Non percepire l’indennità di disoccupazione (Naspi), il reddito di cittadinanza o il sussidio per i collaboratori coordinati e continuativi (Dis-Coll).
  • Aver dichiarato un reddito inferiore a 8.972 euro nell’anno precedente rispetto alla presentazione della domanda.

L’Iscro prevede il riconoscimento di un’indennità straordinaria per un periodo di sei mesi, a partire dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda. L’importo mensile corrisponde al 25% dell’ultimo reddito da lavoro autonomo dichiarato. Tuttavia, l’Inps ha stabilito una soglia minima e massima: l’assegno non può essere inferiore a 254,75 euro né superiore a 815,20 euro al mese.

La domanda per ottenere questa particolare misura deve essere presentata direttamente all’Inps entro il 31 ottobre 2023.

Come funziona il reddito di cittadinanza Anche i titolari di Partita Iva hanno la possibilità di accedere al reddito di cittadinanza, che costituisce un’integrazione al reddito familiare. Questa misura è pienamente compatibile con il lavoro autonomo e può essere richiesta in caso di difficoltà economiche, purché siano rispettati i seguenti requisiti:

  • Il richiedente deve possedere la cittadinanza italiana, europea o un permesso di soggiorno di lungo periodo in Europa.
  • Deve essere residente in Italia da almeno dieci anni.
  • L’Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) deve essere inferiore a 9.360 euro.
  • La proprietà immobiliare non deve superare i 30.000 euro, ad eccezione della prima casa.
  • I beni mobili non devono avere un valore superiore a 6.000 euro.
  • Il reddito familiare non deve superare i 6.000 euro annui, ma può arrivare a 9.360 euro annui per chi vive in affitto.
  • L’intero nucleo familiare non deve possedere veicoli con una cilindrata superiore a 1.600 cc.

I contribuenti titolari di Partita Iva hanno l’obbligo di dimostrare che, nonostante svolgano un’attività di lavoro autonomo, il loro reddito sia inferiore a 6.000 euro e l’Isee sia inferiore a 9.360 euro.

Contributi a fondo perduto per i titolari di Partita Iva Al fine di sostenere e promuovere l’attività dei titolari di Partita Iva, il Governo ha previsto una serie di contributi a fondo perduto destinati alle microimprese e alle piccole imprese. Queste misure mirano a garantire liquidità iniziale per avviare o migliorare l’attività imprenditoriale, con un’attenzione particolare alle regioni del Sud Italia. Vediamo quali sono le iniziative a cui è ancora possibile accedere.

ON – Oltre Nuove imprese a tasso zero Invitalia mette a disposizione un incentivo per le micro e piccole imprese chiamato ON – Oltre Nuove imprese a tasso zero. Questo programma è destinato ai giovani tra i 18 e i 35 anni e alle donne, indipendentemente dall’età. L’iniziativa combina finanziamenti a tasso zero e contributi a fondo perduto, che possono essere richiesti per investimenti fino a tre milioni di euro.

Cultura Crea 2.0 Invitalia promuove anche l’iniziativa Cultura Crea 2.0, che si concentra sul settore culturale, ricreativo e turistico. Questo bonus è rivolto alle imprese che operano nelle regioni della Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Anche in questo caso, sono previsti finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto. Cultura Crea 2.0 offre premialità aggiuntive per i progetti che puntano sulla sostenibilità ambientale e sulla digitalizzazione.

Nuove imprese a tasso zero L’iniziativa Nuove imprese a tasso zero è rivolta ai giovani tra i 18 e i 35 anni che vogliono avviare una nuova attività imprenditoriale. Questo programma prevede la concessione di un finanziamento a tasso zero fino a un massimo di 50.000 euro per la creazione di nuove imprese. È possibile richiedere l’agevolazione presso gli sportelli bancari convenzionati con Invitalia.

Ricordiamo che le informazioni fornite sono valide al momento della mia ultima aggiornamento, pertanto ti consiglio di consultare le fonti ufficiali o contattare gli enti competenti per verificare la disponibilità e le modalità di accesso ai bonus Partita Iva e ai contributi a fondo perduto.

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